In questa ricetta, più che di un paese, parleremo del frutto di una pianta che ne rappresenta tanti: l’okra. Nota con nomi diversi (okra, bindhi, gombo, lady finger) è molto usata nella cucina asiatica, africana e anche sudamericana.
L’okra si presa a tante preparazioni anche perché contiene una sostanza gelatinosa ottima per addensare le salse. Un sapore apprezzatissimo da tanti (in particolar modo nella cucina del West Africa di cui parleremo) ma molto diverso da quelli a cui i nostri palati occidentali sono abituati – motivo per cui il mio (di palato) ci ha messo un po’ prima di riuscire ad apprezzarlo. La forma assomiglia a quella di un peperoncino verde mentre il sapore è più simile a quello di un asparago ma, appunto, gelatinoso.
L’okra, che piaccia o meno, fa benissimo alla salute: ricca di vitamine e minerali, sembrerebbe essere anche un ottimo antiossidante. Per questo (e anche perché il prezzo dell’okra – che si trova principalmente nei negozi di cibo etnico – è solitamente caro) abbiamo deciso di provare a piantarla nei nostri orti. Sebbene normalmente cresca in ambienti tropicali e subtropicali, le prime foglie sono spuntate anche a San Vito, Spadarolo e Riccione.
La ricetta di oggi prende il nome proprio da questa pianta e, nonostante l’autore della ricetta sia nato in Nigeria, ha sottolineato che dovessi attribuire la provenienza di questo piatto a tutto il West Africa. Infatti, pur potendo assumere colori e forme diverse, è un piatto il cui cuore non riconosce bandiere.
Per prima cosa, pulire e cuocere nel forno lo sgombro per circa 30 minuti a 200 gradi.
Nel frattempo, in una padella, far rosolare la cipolle con tutte le spezie. Aggiungere circa mezzo litro d’acqua e portare ad ebollizione. Aggiungere quindi l’okra tagliata a dadini (di modo da dare la possibilità alla sostanza gelatinosa di uscire – se si lascia intera si può mangiare così ma non si ottiene lo stesso effetto addensante). Aggiungere gli spinaci tagliati fini.
Quando il pesce è pronto, aggiungerlo alla zuppa avendo cura di toglierne la pelle e le spine. Mescolare tutto insieme, aggiungere per ultima cosa l’olio di palma e far cuocere per altri 20 minuti.
Alla fine, servire con riso basmati o Bancu (una sorta di polenta ottenuta mescolando acqua e farina di cui forniremo presto la ricetta).
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