Nella Concezione Operativa di Gruppo gli interventi di supervisione sono orientati alla comprensione delle dinamiche che muovono un equipe di lavoro nello svolgimento del suo compito, all’interno dell’istituzione in cui opera. la richiesta solitamente verte o sulla gestione del lavoro che sta risultando faticoso, l’analisi di “casi”, oppure perchè il gruppo di lavoro, l’equipe, non sente di lavorare bene. Per esempio c’è disaccordo o conflittualità. Secondo questo modello, chi richiede la supervisione porta il suo punto di vista, che non necessariamente corrisponde a quello del gruppo di lavoro. Per questo occorre un dispositivo capace di analizzare la domanda e far emergere il punto di vista di tutti i membri dell’equipe. Ciò che distingue una supervisione istituzionale (come la chiama Armando Bauleo) da un intervento organizzativo è, in primo luogo, l’idea che la richiesta di un individuo che è collocato al vertice della piramide o in un altro livello non esaurisce la domanda del gruppo da cui proviene.

Dispositivo operativo

Introduzione al modello di supervisione nella Concezione Operativa

Il lavoro di formazione e/o supervisione nei servizi pubblici, dopo i primi contatti con alcuni rappresentanti dell”istituzione, Un elemento che caratterizza il modello di supervisione in questa prospettiva è quello che individua due momenti propedeutici all’attivazione del dispositivo di supervisione:

1. raccolta della domanda della committenza;

2. primo colloquio gruppale con l’equipe di lavoro, come forma di apertura e di contratto tra tutti gli attori coinvolti.

Nel primo colloquio l’equipe esplicita la propria richiesta di aiuto. Pichon-Rivière lo chiamava uno studio in miniatura, uno spaccato di ciò che sta accadendo ai membri dell’equipe nella loro situazione lavorativa. Cerchiamo di individuare non solo la domanda implicita nella richiesta di formazione o supervisione, ma anche chi sono coloro che la pongono. Questo momento iniziale di lavoro serve per evitare i malintesi del lavoro successivo di formazione o supervisione” (Fischetti, 2016).

Fasi del dispositivo

– incontro-confronto con la committenza;

– preparatoria: progetto e proposta;

– fase della proposta: eventuale accettazione da parte della committenza;

– presentazione della proposta al gruppo di lavoro: eventuale accettazione;

– patto operativo e attivazione setting: regole, conoscenza e accoglienza;

– fase operativa: comunicazione e definizione del compito;

– incontri di supervisione;

– restituzione e documentazione;

– verifiche periodiche del setting;

– conclusione e valutazione finale del percorso.

Il compito della supervisione è: 

– rendere possibile trovare strategie e azioni da mettere in atto nelle situazioni ordinarie e straordinarie;

– introdurre e allenare a nuove modalità di approccio interpretativo, di problem solving e di apprendimento in setting riflessivi.

La supervisione può servire a:

– focalizzare problematicità e complessità del campo educativo;

– stimolare connessioni teoria-prassi;

– attivare una prospettiva strategico-progettuale divergente

– far nascere e sviluppare consapevolezza dei sistemi relazionali di appartenenza/pertinenza: – valorizzare processi relazionali finalizzati alla crescita di una comunità che educa se stessa a diventare educante.

La supervisione è una consulenza che spinge l’organizzazione dall’interno al fine di far emergere le potenzialità dei legami relazionali attraverso un costante lavoro di valorizzazione delle abilità e delle capacità dei soggetti a dare il proprio contributo per svelare ciò che è poco visibile o nascosto nel campo operativo.

Print Friendly, PDF & Email

Organizzazione dei percorsi formativi

Modalità erogazione

La modalità ottimale è in presenza, tuttavia è possibile sviluppare il percorso in modalità remota, oppure strutturare un’erogazione integrata/mista. Gli spazi fisici adatti al lavoro sono possibilmente aule senza barriere architettoniche e sedie fisse al fine di facilitare differenti configurazioni del setting.

Chi sono i formatori?

Educatori, mediatori, formatori e professionisti del sociale (psicologi, psichiatri, ecc.), docenti universitari. Per approfondimento vedi curriculum settore formazione.

Percorso di progettazione e contatti

Per un eventuale proposta di formazione dettagliato, si rimanda a una specifica declinazione in base ai bisogni formativi rilevati in sede di confronto progettuale ed operativo.  A tal fine, si prega di attivare un primo contatto attraverso la form sottostante.




    Altri nostri moduli formativi per percorsi di crescita
    individuali e collettivi in ambiti professionali e sociale